Selezione di lacrime
ALI GRIGE
Ho visto un gabbiano volare
tra le lame del vento
in un giorno di pioggia, della grande città
fatta d'acqua e di rabbia
come il deserto, il risentimento
la gioia di vivere
m'è sicivolata via dagli occhi.
ho visto ali candide
spumeggiare il cielo,
come l'ebro di un'onda nascente dal mare.
ma poi, dopo tutto...
ali grige, represse, affogate,
che il fumo le porti,
le porti lontane
Nemo
Pensieri in parole
Il fumo delle idee
Leggero scivola in milioni di figure
Intorno a me si crea un amaro respiro
Che forse mai, ritornerà
Un insetto vivace
Si posa in ambiti nascosti
Sfugge alla morte
Alla malignità della sorte
L’ultima lacrima
Scesa calda da un corpo freddo
Più profonda di tutto ormai
Intensa come l’intera salinità del mare
Ecco la ragione che ritorna
I sensi che riprendono colore
Nel mischiume di mille odori mai spenti
Niente si soffoca, tutto muta
E nell’ingenuità delle circostanze
Rimane sempre tutto uguale.
Nemo
Rose di pesco
Nel piccolo viale dei sogni
Bruciano ardenti, intrecciati
Dei piccoli rami
L’amore e la vita, le fugacità
Chi vale e chi muore
Si perde la sfida, delusioni lucenti
Aliti neri, vanità sorprendenti.
S’intrecciano sempre
Animi e fili, dolori e rinunce
Parole cucite sui muri ingrigiti
Dicono ”godi sciocco figuro”
Tutto cade, nel piccolo viale dei sogni
Quello che brucia è l’intrigo
Rivale del mare è la terra
Il profumo d’un fiore scuote una guerra
Come rose di pesco fuggiamo distanti
Andrò più lontano, dove non vaga,
L’amara realtà. Un fiore di pesco e di rosa
Sta fiorendo più in la.
IO CI CREDO
Credereste mai
che l'amore è arma
e che l'odio è suicidio
mi sento timidamente immerso
in una sfilata di folli
miscredenti, ciechi
distorti, affamati
Rischiara un orizzonte
leggero, si apre, si schiude
un banco di nebbia
il cielo
come occhi di bimbo.
Respirano entrambi
la prima grezza, tagliente luce,
nata dal contrario della notte
ho visto pipistrelli sereni
svegli nel sonno
aditi a tradire la natura
e l'anima loro
credo
cambiando il sangue con l'amore
Nemo
Il giorno di oggi
oggi, splende il Sole
brillano i peli della gente.
cè aria di ridicolo, di palle,
di avidità.
tutto intorno, al centro,
all'esterno, passi leggeri
futili, come loro distanti,
aditi al sudore, ritmici
fanno male alla terra
all'aria, respirano golosamente
con soavità vitale, con la testa,
con mille finezze
disegnando d'inchiostro
tutto e nulla
la vita e la morte.
Nemo
Libero
libero un'altra mente
e lascio triste
che vada
a perdere mille di me
in molti brividi
mi dicono d'andare via
ma io non reggo la pace
s'ono d'acque incalme
leggo altre pagine
assaporo deserti puliti
insani, luminescenti
che stanno in altri mondi
io sono per chi non capisce
per chi non ama e non spera
nell'altro lato delle cose
dove si vive di rocce e sudari
devo andare via
disperatamente...
Simone Papalini